Pac, svolta a Bruxelles: via libera alla semplificazione. “Meno carta, più sostegno agli agricoltori”
Meno burocrazia, più sostegno concreto. Il Consiglio europeo ha dato il via libera definitivo al pacchetto di semplificazione della Politica agricola comune (Pac), tagliando drasticamente gli adempimenti amministrativi che da anni soffocano gli agricoltori europei. L’Omnibus III, come è stato ribattezzato il provvedimento, punta dritto all’obiettivo: rafforzare la competitività del settore alleggerendo i vincoli burocratici e garantendo maggiore flessibilità operativa. Il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue nei prossimi giorni ed entrerà in vigore 24 ore dopo.
I numeri parlano chiaro. Le stime della Commissione europea certificano risparmi potenziali fino a 1,6 miliardi di euro l’anno per gli agricoltori e oltre 200 milioni per le amministrazioni nazionali. Una boccata d’ossigeno per un comparto stremato da anni di adempimenti farraginosi e controlli a tappeto. La riforma tocca sia il regolamento sui piani strategici sia quello orizzontale della Pac, ridisegnando l’intero impianto normativo.
Proposto dalla Commissione nel maggio scorso, l’Omnibus III rappresenta il secondo colpo di acceleratore dopo l’approvazione lampo dell’Omnibus II della settimana precedente. Bruxelles brucia i tempi e i colegislatori incassano un accordo in tempi record, segno che la pressione del mondo agricolo ha trovato ascolto nelle stanze del potere europeo.
Più soldi ai piccoli, meno controlli per tutti
La riforma ridisegna gli equilibri. Aumentano i pagamenti destinati ai piccoli agricoltori, quelli che più hanno sofferto la morsa della burocrazia. Si semplificano le norme sulla condizionalità, con un occhio di riguardo per le aziende biologiche. I controlli in loco vengono drasticamente ridotti, mentre salta del tutto la verifica annuale delle prestazioni. Meno carta da compilare, più tempo nei campi. Ma c’è di più. La normativa introduce una novità sostanziale: gli Stati membri potranno erogare pagamenti di emergenza agli agricoltori colpiti da calamità naturali, eventi climatici estremi o catastrofi improvvise. Un paracadute che garantisce continuità operativa anche nelle situazioni più critiche, quando le aziende rischiano il collasso.
Sul fronte ambientale, maggiore flessibilità. Gli Stati membri avranno più margine di manovra nel valutare la conformità delle aziende parzialmente biologiche agli standard delle BCAA, le buone condizioni agronomiche e ambientali. Migliora l’accesso agli strumenti di gestione del rischio e sale la percentuale dei pagamenti diretti anticipati, ossigeno immediato per le casse delle imprese agricole.
La pressione del Consiglio Ue fa la differenza
L’Omnibus III non nasce nel vuoto. È la risposta concreta alle pressioni del Consiglio europeo, che già nelle conclusioni del marzo 2023 e nell’Agenda strategica 2024-2029 aveva imposto un cambio di passo netto: semplificare il contesto normativo, alleggerire gli oneri amministrativi, rilanciare la competitività europea. Il 20 marzo 2025 è arrivato l’ultimatum: proseguire con i pacchetti Omnibus diventa priorità assoluta.
La rapidità dell’iter conferma la determinazione di Bruxelles. Due pacchetti approvati in poche settimane, tempi da record per la macchina comunitaria. Il messaggio al mondo agricolo è inequivocabile: l’Ue ha capito che senza un intervento drastico il settore rischia l’asfissia. Tra concorrenza globale sempre più agguerrita e sfide climatiche incombenti, la partita della sopravvivenza si gioca anche sul fronte della burocrazia. E stavolta Bruxelles ha scelto di alleggerire il carico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA