Nuove frontiere
L’agave tra business e tutela dell’ambiente. Verso la conferenza internazionale
L’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana si appresta a organizzare una conferenza internazionale sull’agave nel prossimo autunno. La conferenza che sarà sviluppata in modalità online su piattaforma dedicata, in collaborazione con la Fondazione Mancuso e Rangers International OdV, con il patrocinio di Enti pubblici e privati, sarà rivolta agli enti di ricerca, aziende, associazioni, fondazioni, privati cittadini. L’obbiettivo dei lavori della conferenza dal titolo “l’agave (Maguey) e la sua naturalizzazione in Europa”, sarà:
1) portare a conoscenza dell’importanza agroecologica ed ambientale che può rivestire la presenza dell’agave in determinati ambienti degradati e semi aridi;
2) fare il punto sulla ricerca scientifica, sui principi attivi presenti nel succo della foglia dell’agave sisalana, attualmente utilizzati nella ricerca oncologica per contrastare un tumore aggressivo come l’osteosarcoma;
3) dare indicazioni commerciali che riguardano i prodotti e sottoprodotti ricavati dall’ agave.
Il dipartimento agricoltura dell’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, considerato l’interesse verso l’agave e più in generale verso le fibre vegetali, per favorire lo scambio di esperienze e conoscenze, ha istituito il Gruppo Tematico Agave all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura
Come aderire al Gruppo Tematico
Tra storia e leggenda
Secondo le credenze dei contadini siciliani, la pianta si mantiene vergine per anni per poi scaturire il prezioso fiore una volta “maritata”. La pianta sarebbe, sempre secondo le credenze degli agricoltori siciliani, necessaria per creare antidoti contro il malocchio, ecco spiegato perché si riscontra nell’arredo delle case rurali e non solo. Il fiore stupendo e profumato che sboccia una volta sola, dopo oltre un decennio e condanna a morte la pianta madre. La pianta di agave, della famiglia delle Asparagaceae è piuttosto longeva e può arrivare a vivere mediamente fino ai trent’anni. Ha origini tropicali e viene usata per produrre la tequila e il mezcal, liquore molto più alcolico a cui è spesso associata una larva di coleottero che renderebbe la bevanda più saporita.
Super resistente e dalle foglie carnose, secondo la leggenda l’agave fiorirebbe ogni 100 anni. Per fortuna, in realtà seppure ci vuole molto tempo perché questo vegetale fiorisca, nella realtà i tempi di fioritura non sono così dilatati. Possono essere necessari dai dieci ai trent’anni perché l’agave possa offrire al mondo lo spettacolo della sua fioritura. E da un lato questa è una fortuna dato che dopo che il fiore compierà il suo ciclo vitale l’intera pianta sarà condannata a morte. Da qui il nome “fiore della morte”. Le foglie di agave crescono come a formare a loro volta una sorta di fiore. Mentre l’effettiva fioritura sbalordisce con la sua incredibile altezza. Supera infatti i 5 metri e può arrivare fino ad 8 metri. L’infiorescenza dura molti mesi al termine del quale la pianta inizierà ad appassire fino ad un inesorabile declino.
I fiori di agave sono di colore giallo ed hanno un odore simile a quello del melone. Presentano delle diramazioni di numerosi rami fioriti che troneggiano sulla pianta dall’alto, quasi come se fossero a sé stanti. Tendono ad attirare molti insetti col loro profumo fruttato. Simbolicamente il fiore di agave è associato a quegli amori così intensi da diventare ossessivi, trasformarsi in distruttivi e pericolosi per chi li sperimenta. In Italia, la pianta è molto diffusa in particolar modo nelle zone meridionali perché più calde.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.