Terrà

Il passo indietro
Commissione Ue ritira proposta pesticidi: una vittoria per gli agricoltori

Arriva il primo passo indietro dell’Europa a sostegno degli agricoltori. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, proporrà il ritiro del piano per dimezzare l’uso dei pesticidi in agricoltura, come concessione alla categoria che continua a protestare in diverse parti d’Europa. Proteste che si sono diffuse già da inizio gennaio in diversi paesi europei, tra cui Italia, Germania e Francia, e sono arrivate giovedì 1 febbraio fino alla piazza davanti al Parlamento europeo, a Bruxelles, in occasione di un Consiglio europeo straordinario.

Un cambiamento di rotta significativo riguardo alla politica agricola comune, annunciato dallo stesso capo del governo europeo nel corso della Plenaria del Parlamento europeo. “I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati – ha detto Ursula von der Leyen -. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro”, ricordando però, allo stesso comparto “che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire”.

La proposta originaria, avanzata dalla Commissione europea nell’ambito della transizione verde dell’Unione, mirava a ridurre drasticamente l’uso di pesticidi in agricoltura, con l’obiettivo di preservare la biodiversità, ridurre l’inquinamento ambientale e garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. In pratica, è stato scongiurato il taglio entro il 2030 del 62% dell`uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive, che avrebbe avuto ripercussioni “drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive” fanno sapere gli agricoltori.

La stessa von der Leyen ha riconosciuto che la proposta è diventata un “simbolo di polarizzazione”, essendo stata respinta dal Parlamento europeo e non registrando progressi nel Consiglio. “Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame – ha proseguito la presidente della Commissione europea -. Gli agricoltori risentono dell’impatto della guerra di Russia, dell’inflazione, dell’aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti”. Insomma, qualcosa si muove.

Ovviamente, la decisione di ritirare la proposta è stata accolta con favore dalle organizzazioni agricole italiane che hanno sottolineato come essa salvi importanti produzioni alimentari, tra cui il vino e il pomodoro, dalla minaccia di tagli insostenibili nell’uso di agrofarmaci. “La battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori italiani non si ferma – ha rilanciato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini -. Non sarà accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune agli agricoltori”.

Per il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, “quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia”. Mentre Tommaso Battista, presidente della Copagri, ha auspicato che “per future simile iniziative si dovrà procedere con una preventiva e approfondita valutazione d`impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali dei tagli, tenendo in debita considerazione le alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni”.

In sostanza, il ritiro della proposta sui pesticidi per gli agricoltori rappresenta una prima vittoria di una battaglia e non certo della “guerra” aperta da tempo contro una Politica agricola comune che, tra l’altro, ritengono che non fornisca un sostegno finanziario sufficiente per garantire la sostenibilità economica delle loro aziende e che favorisca le grandi aziende a discapito delle piccole e medie imprese. Per non parlare della burocrazia e del ginepraio normativo che spesso si trasformano zavorre per le imprese agricole.

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