I robot del futuro saranno vegetali: le piante diventano tech
I robot del futuro saranno vegetali. A Singapore un gruppo di ricercatori ha trovato un modo di comunicare con le piante. Piante carnivore robotiche telecomandate e colture che avvisano con una notifica i contadini quando vengono colpite da una malattia. In particolare, lo studio è concentrato sulla sulla “Venere acchiappamosche” (Dionaena muscipula). Si tratta di una pianta carnivora, che attrae in particolar modo gli appassionati di queste specie. Il nome Dionaea deriva da uno degli attributi di Afrodite, figlia di Dione; le fu attribuito da uno dei primi studiosi che si interessarono a questa piccola pianta, che la trovò tanto bella e graziosa da assimilarla alla dea dell’amore e della bellezza.
Le dionee sono in effetti piante molto particolari, producono piccole rosette di foglie chiare, in genere basse sul terreno; assieme alle foglie si sviluppano lunghi steli, prostrati o eretti, che portano all’estremità delle particolari conformazioni circolari, divise nel centro da una depressione, con sottili filamenti sul margine esterno: si tratta di vere e proprie trappole, che, al minimo tocco, scattano, chiudendosi saldamente. Tornando alla ricerca, il sistema si basa su una serie di elettrodi attaccati alle piante in grado di monitorare i deboli impulsi elettrici emessi dalla vegetazione. La tecnologia è ancora in fase iniziale di studio, ma gli studiosi sono convinti che potrà essere usata per costruire avanzati robot vegetali in grado di manovrare oggetti delicati, troppo fragili per i bracci robotici rigidi tradizionali.
Questa carnivora “Venere acchiappamosche” ad esempio può essere manovrata con un click sullo smartphone che fa scattare le sue fauci per raccogliere un pezzo di filo spesso mezzo millimetro. Grazie al sistema è anche possibile monitorare la vegetazione con precisione. “Questi segnali rifletteranno lo stato di salute delle piante – spiega Luo Yifei, ricercatrice che lavora al progetto – così speriamo di poter studiare la relazione con gli stress ambientali e così dare indicazioni pratiche agli agricoltori”.
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