Terrà

Tra storia e scienza
Minerali del mare in agricoltura, il fertilizzante bio ed economico

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di Gautier Gras & Gaspare Varvaro*

Tutte le storie che si rispettino iniziano con “C’era una volta” e quella che vi racconteremo non è da meno. Mare e terra hanno sempre interagito: gli uccelli marini depositavano i loro escrementi sulla terra ferma durante la sosta e i grandi stormi trasportavano le alghe lungo le coste; i pesci, come lo storione, migravano dal mare risalendo i fiumi per deporre le uova, rischiando così di essere predate; le anguille migravano invece verso il mare, e gli individui giovani dopo tre anni passati in mare risalivano verso i fiumi e i laghi dove erano vissuti i loro genitori, rischiando di essere mangiati.

Queste migrazioni erano il modo in cui naturalmente i minerali venivano reintegrati dal mare alla terra, mantenendone la fertilità. Molti fiumi che venivano usati per la navigazione (foto 1 e 2), sono oggi inquinati o secchi, e i minerali marini contenuti nei pesci come lo storione non ritornano più alla terra come avveniva da milioni di anni. Oggi, lo storione (foto 3) è considerato a rischio estinzione, e in Sicilia è stato visto l’ultima volta lungo il fiume Oreto di Palermo a metà del ventesimo secolo. La storia è la stessa nel caso del lupo che si sarebbe nutrito di pesci come componente della propria dieta (foto 4) e ne avrebbe disperso parte attraverso le feci nel terreno. L’ultimo esemplare in Sicilia è stato ucciso nel 1924 (FONTE: RIVISTANATURA.COM).

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