Terrà

Lo scenario del Sias
Marzo senza pietà: in Sicilia nuovi record di temperatura e di siccità

Marzo da dimenticare, piogge quasi assenti e temperature più alte della media di 1/2 gradi, con l’estate alle porte che non lascia presagire niente di buono. E così anche per il mese di marzo, la Sicilia ha segnato dei nuovi e tristi record di stagione. Abbiamo già superato il punto di non ritorno verso una situazione catastrofica?

Le prospettive non sono delle migliori, perché una situazione di piogge così scarse in Sicilia non si vedeva dal 2002, anno in cui l’agricoltura dell’isola era stata messa letteralmente in ginocchio, ma è ancora presto perché i prossimi mesi potrebbero portare le piogge che servono. Acqua necessaria per i campi, per gli invasi, e per rifornire le case dei siciliani, perché anche queste rischiano di rimanere a secco se la situazione non migliorerà. In questo inizio di aprile, il SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), ha diffuso i dati del mese di marzo.

Una fotografia preoccupante che dice che le vere assenti di stagione sono state le piogge. Se sull’isola c’era stato un lieve recupero nei mesi di gennaio e febbraio, a marzo gli accumuli di acqua sono stati inferiori alla media, con un’incidenza che ha riguardato in particolare la fascia ionica e le aree centrali, lungo la costa che collega Catania a Siracusa, dove la pioggia caduta è stata fino al 30% in meno rispetto agli anni precedenti.

Solo a inizio mese ci sono state delle perturbazioni che hanno portato un sospiro di sollievo, ma quanto caduto non è andato oltre la metà della media stagionale. Fare previsioni diventa davvero difficile, perché, spiegano a Terrà dal SIAS, “veniamo fuori da una sere di anomalie meteorologiche, viaggiamo ormai stabilmente uno/due gradi sopra la media e se dovesse continuare così anche d’estate significherebbe vivere un incubo”. “Ma l’anno scorso – ricordano gli esperti del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – nel mese di aprile la situazione era tragica ma le piogge record di maggio a cui abbiamo assistito, hanno letteralmente salvato la stagione”.

Di certo, i sistemi tradizionali perdono validità dopo 6/7 giorni, ma dalla modellistica globale si può arrivare fino a previsioni di 15 giorni, che in questo momento lasciano presagire un abbassamento delle temperature con l’arrivo di qualche pioggia. Niente però di risolutivo o particolarmente abbondante. Intanto, quello che è caduto in queste settimane, se da un lato non ha permesso di ricostituire gli invasi, dall’altro ha permesso ai seminativi, frumento e foraggio, di potere crescere in salute, con una netta differenza però tra le zone del Palermitano e quelle del Catanese.

Nelle prime, infatti, le piogge sono cadute più copiose, nelle secondo la possibilità di recupero delle produzioni diventa sempre più ridotta. Una situazione del genere, come detto, non si verificava dal 2002, e altre fasi di super siccità del secolo scorso si erano registrate in Sicilia nel ’77 e nel ’89. Bisogna dunque sperare? Di certo c’è che servirebbero precipitazioni di molto sopra la norma per evitare che il quadro attuale diventi peggiore.

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