Siccità
Lentini: la prima pompa entra in funzione, disponibili i primi 400 l/s per l’irrigazione
Dopo mesi di attesa, la prima pompa di sollevamento da 400 litri al secondo è stata avviata, segnando l’inizio di una nuova era per l’approvvigionamento idrico della Sicilia orientale. Questo evento nopn solo allevia una situazione critica, ma getta anche le basi per una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche.
Un traguardo atteso
L’attivazione della pompa rappresenta un progresso significativo per la gestione delle risorse idriche locali. L’impianto permette di riempire la vasca di carico in un solo giorno, consentendo l’avvio della distribuzione dell’acqua ai terreni circostanti. Nei prossimi giorni, una seconda pompa con la stessa capacità (400 l/s) entrerà in funzione, migliorando ulteriormente l’efficienza del sistema di irrigazione e garantendo una distribuzione più stabile e affidabile.
Il paradosso del Biviere di Lentini
Negli ultimi mesi, il Biviere di Lentini si è trovato in una situazione paradossale: nonostante fosse pieno d’acqua, i terreni circostanti non potevano essere irrigati a causa di un guasto all’impianto di pompaggio. Questo problema ha messo in crisi molti agricoltori locali, privandoli dell’acqua necessaria per coltivare i loro campi. Per risolvere questa emergenza, il Consorzio di Bonifica 9 di Catania ha ricevuto un contributo straordinario di 600 mila euro dalla Regione Siciliana, destinato alla realizzazione di due linee di pompaggio. Questi nuovi impianti permetteranno di attingere alle acque del lago di Lentini e di garantire l’approvvigionamento idrico nella Piana di Catania.
Investimenti e progetti futuri
Il miglioramento delle infrastrutture idriche della regione non si ferma qui. Sono in corso ulteriori lavori per oltre 200 milioni di euro, finanziati anche attraverso il nuovo Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC). Tra i progetti previsti, vi sono interventi di manutenzione delle condutture, ammodernamento degli impianti di sollevamento e sistemazione delle dighe. La sostituzione di tratti delle reti idriche obsolete, la manutenzione degli impianti esistenti e interventi specifici per ridurre le perdite d’acqua sono solo alcune delle misure pianificate.
Questi interventi sono fondamentali per migliorare l’efficienza del sistema di distribuzione dell’acqua per l’irrigazione, assicurando che ogni goccia venga utilizzata nel modo più efficiente possibile. La riduzione delle perdite idriche contribuirà a preservare una risorsa preziosa, riducendo i costi operativi e migliorando la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale.
Innovazione monitoraggio
Un aspetto cruciale dei piani di investimento riguarda l’innovazione tecnologica. Sono stati stanziati fondi significativi per la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti idriche. Questi investimenti permetteranno di individuare e risolvere rapidamente le perdite, migliorando l’efficienza operativa e riducendo gli sprechi. La capacità di monitorare in tempo reale le reti idriche offrirà un maggiore controllo sulla distribuzione dell’acqua, aumentando la sicurezza dell’approvvigionamento su tutto il territorio.
Resilienza dell’agro-sistema irriguo
Parallelamente agli interventi infrastrutturali, sono previsti investimenti nella resilienza del sistema irriguo agricolo. Questi progetti mirano a migliorare la gestione delle risorse idriche nei terreni agricoli, assicurando che l’acqua sia utilizzata in modo sostenibile ed efficiente. La resilienza del sistema irriguo è fondamentale per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e per garantire la sicurezza alimentare della regione.
D’altronde, siamo in una situazione in cui la siccità non è un evento isolato o temporaneo, ma piuttosto una condizione persistente e diffusa che colpisce l’intera Sicilia in modo sistematico. Di conseguenza, l’introduzione di nuove tecnologie e pratiche agricole sostenibili contribuirà a ottimizzare l’uso dell’acqua, ridurre le perdite e migliorare la produttività agricola. In più, un miglior monitoraggio delle perdite e un uso più efficiente delle risorse idriche aiuteranno a mitigare gli impatti negativi delle condizioni climatiche estreme, come siccità e inondazioni.
Partita da Augusta la nave cisterna
Intanto, partita ieri sera da Augusta, la nave cisterna “Ticino” della Marina Militare Italiana è approdata al porto di Licata, ritenuto più idoneo in seguito alle verifiche effettuate da Aica, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. Con la nave, arrivano 1.200 metri cubi di acqua che permetteranno di mitigare l’emergenza idrica nell’area di Gela e dell’Agrigentino.
L’unità navale è stata individuata nelle scorse settimane, d’intesa con la Protezione civile nazionale, dal coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica e capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, su indirizzo del presidente della Regione Renato Schifani. I dettagli dell’operazione sono stati definiti nel corso di un incontro che si è tenuto nella base navale di Augusta tra Protezione civile regionale, Ati di Agrigento, Ufficio circondariale marittimo di Licata, Capitaneria di Pozzallo, alla presenza del contrammiraglio Alberto Tarabotto della IV divisione navale della Marina militare.
Ora l’acqua trasportata dalla nave verrà immessa nella rete idrica in circa 25-30 ore per rifornire il Comune, permettendo di “liberare” risorse che verranno dirottate verso altri centri della zona colpiti dall’emergenza siccità. I costi dell’operazione sono a carico della Regione.
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