Innovazione: 18 milioni di euro per rilanciare il settore agricolo. Fino a 400 mila euro a progetto. Cosa fare
Scommettere sull’innovazione per rilanciare il settore agricolo. Con nuove tecniche di produzione, prodotti, modelli organizzativi. È la missione del bando regionale “Intervento SRG01 – Sostegno gruppi operativi Pei Agri”, pubblicato dall’assessorato all’Agricoltura guidato da Luca Sammartino. Dotazione: 18 milioni di euro. I destinatari sono i Gruppi Operativi, partenariati tra imprese agricole, centri di ricerca, università e consulenti. Le domande, da presentare esclusivamente via Sian, si potranno inviare dal 7 gennaio all’11 marzo 2026. Ogni progetto potrà ricevere un contributo a fondo perduto fino a 400mila euro. Risorse che arrivano dal Piano Strategico della Pac 2023-2027, già approvato da Bruxelles.
Contributo a fondo perduto
Il sostegno è erogato tramite “sovvenzione globale”, un importo forfettario che copre i costi della cooperazione, quelli diretti del progetto e le spese per la sua attuazione. L’intensità del contributo è al 100%. “Il governo Schifani punta ad aiutare chi scommette nel futuro – dichiara l’assessore Sammartino – e questo bando va nella direzione di sostenere quelle aziende che accolgono la sfida dell’innovazione, anche creando partnership con il mondo della ricerca”. Una spinta che vuole trasformare le idee in progetti concreti e competitivi.
Obiettivi del bando
I Piani di innovazione presentati dai Gruppi Operativi devono essere rigorosamente allineati agli obiettivi specifici del regolamento Ue. In primo piano c’è la lotta ai cambiamenti climatici, con la riduzione dei gas serra e la promozione dell’energia sostenibile. Poi, la gestione efficiente delle risorse naturali: acqua, suolo, aria, con un taglio alla dipendenza da sostanze chimiche. Infine, l’arresto della perdita di biodiversità e la preservazione di habitat e paesaggio. Non è un semplice finanziamento, ma un investimento strutturale per un’agricoltura più moderna, resiliente e sostenibile. Il bando misura i risultati attraverso indicatori precisi: dal numero di persone che beneficiano di formazione e consulenza, a quello degli esperti inseriti nei sistemi di innovazione.
Chi può partecipare
Il beneficiario del sostegno è il Gruppo Operativo stesso, inteso come soggetto collettivo. La partnership deve essere costituita da almeno due tipologie di attori diversi: ad esempio, un’impresa agricola insieme a un centro di ricerca o a un’università. L’obiettivo è chiaro: far circolare le conoscenze e tradurle in pratica. La finestra per presentare le domande, come detto, si aprirà il 7 gennaio 2026 e si chiuderà l’11 marzo dello stesso anno. Tutte le procedure passano obbligatoriamente attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (Sian). Un investimento massiccio che la Regione Siciliana spera possa innescare un circolo virtuoso di sviluppo, coniugando le esigenze produttive con le nuove sfide globali.
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