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Enoturismo e intelligenza artificiale: la Sicilia protagonista al Vinitaly 2025

Una Sicilia unita, strategica e pronta a guardare al futuro si presenta al Vinitaly 2025, la prestigiosa vetrina internazionale dedicata al mondo del vino. Protagonista dell’evento è il talk “Enoturismo ed intelligenza artificiale, per una nuova fruizione del territorio ”, moderato da Luciano Ferraro , vicedirettore del Corriere della Sera. Un dibattito che esplora il valore delle denominazioni di origine controllata (DOC), l’impatto dell’enoturismo sulle economie locali e il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nel settore vitivinicolo.

La filiera certificata come motore di sviluppo

Ad aprire i lavori, Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, con un intervento dal titolo “Sicilia DOC, dalla filiera produttiva alla catena del valore”. Nel suo discorso, Rallo ha sottolineato come le denominazioni di origine protetta rappresentino molto più di un marchio di qualità: sono un motore di crescita economica e sociale per il territorio.

“La filiera certificata non è solo garanzia di eccellenza – ha dichiarato Rallo – ma un sistema integrato che coinvolge produttori, distributori e operatori del settore, creando valore e occupazione. Le denominazioni di origine tutelano il nostro patrimonio vitivinicolo, valorizzano le economie locali e sostengono lo sviluppo delle comunità legate alla viticoltura. L’enoturismo gioca un ruolo fondamentale in questo processo, promuovendo la cultura del vino e aprendo nuove opportunità per le giovani generazioni”.

Il lavoro congiunto tra il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia e realtà come Assovini Sicilia è stato cruciale per promuovere l’identità territoriale e garantire un futuro sostenibile al vino siciliano, un asset strategico del Made in Italy.

L’enoturismo come driver di crescita

A parlare del valore dell’enoturismo è stata Mariangela Cambria , presidente di Assovini Sicilia, che ha evidenziato come questa attività sia diventata un vero e proprio motore per l’economia siciliana. “L’enoturismo – ha spiegato Cambria – non è solo un’opportunità economica, ma anche uno strumento di narrazione unico del territorio. Attraverso il vino, raccontiamo storie di tradizioni, paesaggi, arte e gastronomia, creando esperienze immersive per i visitatori”.

Secondo un report curato dall’Università di Messina e rivolto alle aziende associate ad Assovini Sicilia, l’84.8% delle imprese ha già implementato servizi enoturistici. Le degustazioni sono il servizio più diffuso (93.5%), mentre cresce il binomio vino e cultura, con il 46% delle cantine che organizza concerti ed eventi culturali in vigna o in cantina. Per il 54.3% delle aziende, l’obiettivo principale è quello di offrire un’esperienza memorabile ai clienti.

L’intelligenza artificiale nel settore vitivinicolo

Nel contesto della trasformazione digitale, l’intervento di Rossella Calabrese, consigliera delegata della Scuola di Formazione di Treccani, ha posto l’accento sull’importanza della formazione per affrontare le sfide dell’innovazione. “Oggi il settore enoturistico e vitivinicolo ha bisogno di visione, competenze aggiornate e strumenti innovativi – ha dichiarato Calabrese -. La formazione è la chiave per accompagnare il cambiamento e tradurre la tradizione in futuro”.

L’intelligenza artificiale può giocare un ruolo cruciale, potenziando la narrazione dei territori, migliorando l’esperienza del visitatore e ottimizzando i processi produttivi e decisionali delle aziende del vino. “Come Treccani Accademia – ha concluso Calabrese – puntiamo su una formazione che metta le persone in condizione di governare le trasformazioni tecnologiche con consapevolezza, creatività e responsabilità”.

Una Sicilia strategica per il futuro

La Sicilia si presenta al Vinitaly 2025 come un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, tradizione e innovazione. Grazie all’enoturismo e all’adozione di tecnologie avanzate, il settore vitivinicolo siciliano sta costruendo un modello di sviluppo sostenibile che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

Con il supporto di realtà come il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, Assovini Sicilia e Treccani Accademia, il vino siciliano si conferma un pilastro del Made in Italy, capace di attrarre turisti, investimenti e attenzione internazionale. Una strategia vincente che punta a valorizzare il territorio, le sue tradizioni e le sue eccellenze, aprendo nuovi orizzonti per le generazioni future.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





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