Caccia in Sicilia, il Tar sospende anticipo apertura a 1 settembre. Rispettare norma nazionale
Il Tar di Palermo accoglie l’istanza di sospensiva presentata dalle associazioni Enpa, Lac, Legambiente Sicilia, Lndc animal protection, Lipu e Wwf Italia contro il calendario venatorio 2022-2023 in Sicilia e sospende l’anticipazione dell’apertura della caccia sin dall’1 settembre e dell’addestramento cani sin da agosto. Ne danno notizia le associazioni ambientaliste e animaliste, secondo le quali i giudici amministrativi hanno “accolto la richiesta di misure cautelari” da loro avanzata. La caccia in Sicilia, quindi, “potrà aprire non prima della terza domenica di settembre – si legge in una nota – come previsto dalla legge nazionale sulla fauna 157 del 1992, senza nessuna deroga o anticipazione”. Il Tar inoltre ha sospeso la caccia a tortora e coniglio per l’intera stagione venatoria, “in quanto non sono state rispettate dalla Regione le prescrizioni stabilite per limitare il prelievo venatorio di queste due specie”.
Nel ricorso, le associazioni ambientaliste ed animaliste avevano denunciato “l’illegittimità” del calendario venatorio emanato dall’assessorato regionale all’Agricoltura “per violazione delle normative nazionali e comunitarie sulla tutela della fauna e per il mancato rispetto del parere scientifico dell’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale (Ispra)”. Oggi il Tar ha dato ragione alle sei organizzazioni richiamando proprio “il parere obbligatorio dell’Ispra” che, “pur non essendo vincolate per l’Amministrazione, onera quest’ultima, laddove ritenga di discostarsene, ad un aggravio motivazionale in specie non sempre riscontrabile e/o sufficiente a superare i rilievi dell’Istituto”. La Regione, invece, aveva utilizzato altri documenti per contrastare le valutazioni dell’Ispra e allargare i periodi e le specie cacciabili.
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