Terrà

Il libro
“Alla scoperta dei misteri dell’antico Egitto”

di Peppino Bivona*

Accade sovente che assaggiando un vino bianco siamo catturati dall’effluvio di profumi, di solito floreali ma anche di frutta, sia di stagione che esotica. Tuttavia nel trasferirlo in bocca restiamo delusi: ovvero tutto quello che ci aveva promesso non è stato mantenuto! Al gusto il vino “cade in bocca”, perde spessore, non esprime alcuna personalità, somiglia molto a una bevanda industriale, fatta apposta per attrarre e ingannare le effimere banalità sensoriali. Invece esistono, in verità pochi, grandi vini bianchi, che mantengono ciò che promettono, anzi, paradossalmente, le qualità gustative contribuiscono in modo decisivo a caratterizzare la spiccata personalità del vino, il suo “spessore” o meglio la sua “stoffa”.

Ne percepiamo la gradevolezza, l’intrigante armonia  della complessità! “Alla scoperta dei misteri dell’antico Egitto” di Stefania Bonura, mi sia consentita l’audacia, somiglia molto a quest’ultimo vino: raro, prezioso, solo per pochi “palati”, esprime molto di più di quanto viene annunciato! La modestia non Le fa alcun difetto! Questo suo ultimo libro “Alla scoperta dei segreti dell’antico Egitto”, come detto, è una fatica letteraria che richiede una buona dose di “vocazione”, una passione non comune, una dedizione completa alla storia e agli accadimenti che hanno plasmato una delle più misteriose ed coinvolgenti momenti di questo pianeta, segnate dal sottile confine tra preistoria e storia, da cui  la derivata civiltà, ovvero la nostra umanità.

Il libro si legge con la scioltezza di un romanzo reso fluido da un linguaggio asciutto, essenziale, farcito di “attese” come un giallo tinto di rosa. Una volta “entrato“ non ti sarà facile uscirne. Dell’antico Egitto sapevamo molte cose, intrise di nozioni scolastiche o da inchieste televisive. La Bonura invece ha il merito di coordinare e intrecciare in un appassionato racconto 5000 anni di storia, resa scorrevole dall’intreccio tra storia, geografia, agronomia, economia, religione, arte, cultura. Meticoloso, puntuale, attento ai particolari, nulla viene trascurato, i riferimenti bibliografici sono pietre miliari.

Eppure ci fu un tempo, tra gli anni Settanta e gli Ottanta, che fummo catturati da una letteratura tutta dissacrante, falcidiandone i supposti storici, autori come Peter Kolosimo si chiedeva come fosse stato possibile erigere le più antiche, monumentali piramidi sorretti da cubi di granito perfettamente levigato in un età che da poco aveva scoperto la ruota. La scrittrice di “Alla scoperta dei misteri dell’antico Egitto” non disattende queste obiezioni, li traduce in una chiave tutta interna ai confini stabiliti tra preistoria e storia, osserva e valuta con realismo gli accadimenti dandoci i soli elementi di analisi di cui disponiamo. Se posso permettermi di dare un suggerimento a tutti coloro che volessero accingersi a fare un viaggio in Egitto, consiglio caldamente di munirsi di una guida eccellente per visitare e godere dei primi sussulti della nostra civiltà.

*Presidente della Libera Università Rurale

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