Terrà

30 anni di commissariamento
Gestione sostenibile dell’acqua, l’Ars pronta ad approvare la riforma dei Consorzi di bonifica

Dopo trent’anni di commissariamenti e norme tampone, il parlamento siciliano ha finalmente l’opportunità di varare una riforma dei Consorzi di bonifica, un intervento strategico e indispensabile per affrontare le sfide dell’agricoltura siciliana in un contesto di cambiamento climatico.

La proposta prevede, tra l’altro, l’accorpamento dei consorzi, la centralizzazione dei servizi e una revisione del sistema di contribuzione, con l’obiettivo di garantire una gestione più sostenibile ed efficiente delle risorse idriche. Queste misure dovrebbero, almeno nelle intenzioni, migliorare anche la sicurezza alimentare e promuovere la protezione ambientale. Il primo traguardo è comunque stato raggiunto: la Commissione attività produttive dell’Ars ha dato il via libera al relativo disegno di legge, che ora è pronto per essere discusso a Sala d’Ercole.

Tutto nasce il 30 giugno 2023, quando la Giunta Schifani ha presentato una proposta di legge per il riordino dei Consorzi di bonifica e di irrigazione, un’iniziativa che mira a modernizzare il sistema consortile in risposta alle crescenti problematiche di gestione delle risorse idriche nell’Isola. L’inefficienza strutturale e operativa dei consorzi, insieme ai crescenti problemi legati al cambiamento climatico e alla scarsità d’acqua, come detto, ha reso necessaria una riforma per garantire una gestione più efficace e sostenibile dell’irrigazione agricola.

Salvatore Barbagallo

“L’approvazione finale in commissione attività produttive rappresenta un traguardo significativo – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo -. La riforma dei Consorzi di bonifica è ora pronta per essere discussa in aula, dove si attende il via libera definitivo.

Questa riforma è il risultato di un lungo percorso – ha aggiunto – Barbagallo – e offre al Parlamento l’opportunità di dotare la nostra Regione di uno strumento efficace. Tale strumento consentirà un uso più razionale e sostenibile delle risorse idriche, elemento cruciale per il rilancio del settore agricolo. Con questa riforma – ha concluso il titolare dell’Agricoltura – puntiamo a migliorare la gestione dell’acqua, a supportare gli agricoltori e a promuovere uno sviluppo agricolo più moderno e competitivo”.

Contesto e necessità di riforma

Negli ultimi anni, il sistema dei Consorzi di bonifica in Sicilia ha evidenziato numerosi problemi che ne limitano l’efficienza. I principali fattori di criticità includono:

Frammentazione del sistema

Attualmente, il sistema è composto da tredici consorzi di bonifica, ognuno con una propria autonomia gestionale. Questa frammentazione ha portato a una duplicazione dei servizi e a inefficienze amministrative che ostacolano la pianificazione strategica su larga scala. La mancanza di coordinamento tra i consorzi rende difficile rispondere in modo tempestivo e coerente alle emergenze, come la siccità o le alluvioni, e limita la capacità di innovare nella gestione delle risorse idriche.

Obsolescenza delle infrastrutture

Le infrastrutture di adduzione e distribuzione dell’acqua, risalenti in molti casi a decenni fa, non rispondono più alle esigenze agricole moderne. La manutenzione è spesso insufficiente e gli investimenti per l’ammodernamento sono limitati, con gravi conseguenze sulla qualità del servizio. In un contesto agricolo in continua evoluzione, caratterizzato dall’introduzione di nuove colture e dall’estensione della stagione irrigua da quattro a dodici mesi, il sistema attuale appare inadeguato.

Difficoltà finanziarie

La sostenibilità economica dei consorzi è compromessa dalla scarsa disponibilità di superfici irrigate in molti comprensori, il che rende complicata la raccolta dei contributi consortili. Sebbene la Regione contribuisca al pagamento degli stipendi del personale, molti consorzi si trovano in una situazione debitoria critica, che aggrava ulteriormente le difficoltà operative. Inoltre, il sistema di contribuzione attuale è spesso percepito come ingiusto, con gli agricoltori che lamentano di dover pagare per servizi che non ricevono in modo continuativo o efficiente.

Dati climatici

I cambiamenti climatici hanno accentuato le difficoltà di gestione delle risorse idriche in Sicilia. I dati pluviometrici degli ultimi venti anni mostrano un aumento degli episodi di siccità, che hanno un impatto devastante sulle colture agricole. Le piogge abbondanti, quando si verificano, non sono sufficienti a compensare la scarsità d’acqua accumulata, e la gestione delle risorse idriche diventa una priorità per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità dell’agricoltura nell’isola.

Obiettivi della riforma

La proposta di legge ha l’obiettivo di riorganizzare radicalmente il sistema dei Consorzi di bonifica e irrigazione, migliorando l’efficienza operativa e riducendo i costi di gestione. Gli obiettivi principali includono:

Accorpamento dei consorzi

La legge prevede la riduzione dei consorzi esistenti da tredici a quattro. I nuovi consorzi saranno divisi geograficamente in Sicilia Nord Orientale, Sicilia Nord Occidentale, Sicilia Sud Orientale e Sicilia Sud Occidentale. Questo accorpamento permetterà di ridurre la frammentazione e di ottimizzare la gestione delle risorse idriche, garantendo un servizio più efficiente e coerente.

Centralizzazione dei servizi

Uno degli elementi chiave della riforma è la creazione di un Ufficio interconsortile, che avrà il compito di uniformare i processi amministrativi e di centralizzare funzioni importanti come la progettazione delle opere pubbliche e la gestione delle gare d’appalto. Questa centralizzazione permetterà di eliminare le inefficienze e di garantire una maggiore trasparenza e rapidità nell’esecuzione delle attività.

Revisione della contribuzione

La riforma propone un nuovo sistema di contribuzione basato sui benefici effettivi ricevuti dai consorziati. Tale approccio rispetta la sentenza della Corte Costituzionale del 2018 (n.188), che ha stabilito l’illegittimità di imporre tributi consortili in assenza di benefici tangibili. Questo nuovo modello mira a garantire che i contributi siano equamente ripartiti tra gli agricoltori, in base ai reali vantaggi derivanti dai servizi forniti dai consorzi.

Struttura della proposta

La proposta di legge si articola in nove capitoli, ognuno dei quali affronta aspetti diversi della riforma:

1) Oggetto e finalità – Definisce gli obiettivi principali della legge e le finalità generali della riforma.

2) Consorzi di bonifica e irrigazione – Descrive la nuova struttura organizzativa dei consorzi.

3) Organizzazione del consorzio – Stabilisce le regole per la governance interna dei nuovi consorzi.

4) Contribuenza consortile – Regolamenta il nuovo sistema di contribuzione.

5) Funzioni e attività dei consorzi – Dettaglia le competenze e i compiti assegnati ai nuovi enti.

7) Disposizioni transitorie – Fornisce le linee guida per il passaggio dal vecchio al nuovo sistema.

8) Liquidazione dei consorzi – Prevede la chiusura dei consorzi esistenti e la gestione del debito residuo.

9) Disposizioni finali – Stabilisce le norme necessarie per l’attuazione della riforma.

Criteri per la delimitazione dei nuovi comprensori

La delimitazione dei nuovi comprensori irrigui sarà effettuata in base a criteri specifici, che includono:

Integrità dei Bacini idrografici – I nuovi comprensori dovranno rispettare l’unitarietà dei bacini idrografici, per garantire un uso sostenibile e coordinato delle risorse idriche.

Economie di scala – Le dimensioni dei comprensori saranno definite in modo da garantire efficienza operativa.

Superamento dei confini amministrativi – I comprensori non saranno più vincolati ai confini provinciali o comunali, ma saranno definiti in base a criteri funzionali.

Impatti attesi

L’attuazione della riforma dovrebbe portare a miglioramenti significativi nella gestione delle risorse idriche, con un impatto positivo sull’agricoltura siciliana. Tra i principali benefici attesi:

Maggiore efficienza operativa – La riduzione del numero dei consorzi e la centralizzazione dei servizi permetteranno una gestione più efficiente delle risorse.

Riduzione della spesa pubblica – Il nuovo sistema consentirà una razionalizzazione delle spese, eliminando le duplicazioni di funzioni e migliorando l’efficacia degli interventi.

Risposta alle emergenze – La riforma aumenterà la capacità di affrontare situazioni di emergenza come la siccità, grazie a una gestione più coordinata e tempestiva.

Sicurezza ambientale

Un aspetto fondamentale della riforma riguarda la sicurezza ambientale. I nuovi consorzi saranno responsabili della manutenzione delle reti idriche, della gestione delle acque reflue per l’irrigazione e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Questi interventi sono cruciali per garantire la sostenibilità ambientale e proteggere il territorio siciliano da fenomeni climatici estremi.

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