
Accordo per il territorio: firmato il contratto di Fiume e di Costa “Simeto Alcantara Gal Terre di Aci”
Un patto corale per la cura e la rigenerazione del territorio. È stato siglato questa mattina nel Palazzo di Città di Acireale il Documento di Intenti per il Contratto di Fiume e di Costa “Simeto Alcantara Gal Terre di Aci”. Un accordo volontario, guidato dal GAL Terre di Aci nell’ambito del progetto “Rural Hub delle Aci”, che vede uniti tredici Comuni del comprensorio con l’obiettivo di contrastare il dissesto idrogeologico, proteggere le risorse idriche e avviare uno sviluppo locale sostenibile.
Alla firma hanno partecipato i primi cittadini di Acireale, Aci S. Antonio, Aci Bonaccorsi, Valverde, Aci Catena, Nicolosi, Pedara, Zafferana Etnea, Santa Venerina, Giarre, Riposto, Trecastagni e Viagrande. Un’adesione massiccia e non obbligatoria che dimostra una rara condivisione di intenti per la tutela di un’area vasta e dal alto valore naturalistico, spesso colpita da eventi alluvionali.
Uno strumento strategico per l’agricoltura e l’ambiente
Il Contratto di Fiume, sostenuto dalla Regione Siciliana attraverso il bando dedicato alla pianificazione per lo sviluppo rurale e la tutela dei siti Natura 2000, si configura come un processo di pianificazione strategica e negoziata. Non è un semplice accordo, ma un vero e proprio laboratorio di progettazione partecipata che coinvolge istituzioni, associazioni, imprese e cittadini.
Per il mondo agricolo, la stabilizzazione dei versanti, la corretta gestione delle acque e la riduzione del rischio idrogeologico sono fattori cruciali. Interventi di ripristino e consolidamento significano proteggere le colture, le infrastrutture rurali e il patrimonio produttivo da frane e esondazioni, garantendo sicurezza e continuità alle attività agroalimentari locali.
Un investimento concreto: 40 milioni per progetti integrati
I tredici Comuni firmatari hanno già presentato un primo pacchetto di schede progettuali per un valore complessivo di 40.754.160 euro. Gli interventi previsti spaziano dalla sistemazione idraulica al ripristino ecologico-paesaggistico, dal consolidamento dei versanti alla valorizzazione delle aree fluviali, con una visione d’insieme che coniuga sicurezza, ambiente e sviluppo.
“Esorto i colleghi a proseguire con questo spirito in un’ottica di visione complessiva del comprensorio”, ha dichiarato il sindaco di Acireale e presidente del GAL Terre di Aci, Roberto Barbagallo. “Pensiamo a come sul bacino che ci riguarda incidano tre torrenti di rilievo: il Lavinaio-Platani, il Fago-Mangano, il Vallone-Pozzillo. Siamo davanti a un’opportunità importante per un approccio integrato che ci consentirà di perseguire simultaneamente il miglioramento ambientale, la gestione del rischio idraulico e il potenziamento degli ecosistemi”.
Il percorso futuro: dalla strategia all’azione
La firma del Documento di Intenti è solo il primo passo di un iter ben strutturato. A seguire, verrà redatto un Dossier di conoscenza per fotografare lo stato attuale del territorio, cui farà seguito un Documento strategico a medio-lungo termine e, infine, un Piano d’azione triennale che tradurrà le strategie in interventi concreti e cantierabili.
Un patto per il futuro, quindi, che parte dalla consapevolezza del valore del capitale naturale e dalla volontà di custodirlo e valorizzarlo, per una crescita economica e sociale che sia davvero sostenibile.
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